Animatore turistico: tipologie di contratto di lavoro

L’animatore turistico è quella figura che all’interno di una struttura alberghiera, camping o villaggio si occupa dell’intrattenimento e delle attività ricreative per i clienti.

Dal punto di vista contrattuale, questo lavoro non è semplice da analizzare. Le ore non sono sempre ben definite, salvo in alcuni casi, quindi risulta complicato determinare la retribuzione legata alle ore lavorative. Disciplinare contrattualmente questa figura può risultare quindi complicato.

Vediamo subito alcuni contratti possibili e la normativa generale attorno a questa figura.

Contratto o Partita IVA per l’animatore turistico?

Come detto, disciplinare contrattualmente questa figura non è sempre facile. La mansione, essendo per sua natura così variegata e versatile, comporta alcune difficoltà a livello contrattuale. Oltretutto, le ore lavorative non sono sempre ben definite. L’animatore, vivendo all’interno del villaggio, può risultare in servizio per molto più tempo rispetto alle ore stabilite per l’intrattenimento.

Il contratto è firmato tra un datore di lavoro, spesso rappresentato dall’agenzia ma a volte dalla struttura alberghiera stessa e l’animatore turistico.
Negli ultimi anni ci sono stati dei grandi passi avanti per tutelare al meglio queste figure stagionali. Infatti dal 1 maggio 2019 fino al 30 aprile 2022 è in vigore il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per Animatori Turistici. Questo CCNL è il primo accordo nazionale che si impegna a tutelare i giovani che ogni anno decidono di entrare nel mondo dell’intrattenimento. Questo contratto tocca tutti gli aspetti relativi a questa mansione: le ferie, le tipologie di contratto attuabili e diritti vari per l’animatore.

Per tutte le informazioni riguardo la stagione estiva 2022, ti consigliamo di chiedere notizie alla tua agenzia di animazione.

I contratti in ogni caso sono normalmente stagionali e a tempo determinato, salvo in alcuni casi in cui l’animatore si impegna a lavorare per tutto l’anno, specialmente nei periodi di alta stagione.

In alcune occasioni l’animatore potrà anche aprire la partita IVA per poter operare come lavoratore autonomo in questo campo. Tutto dipenderà dai desideri dell’intrattenitore. Un giovane universitario che desidera lavorare per un’estate come animatore non avrà certamente bisogno di una partita IVA. Chiunque decida invece di fare carriera in questo settore e lavorare tutto l’anno, potrebbe scegliere questa opzione.

Anche se si dovesse optare nel futuro per l’apertura della partita IVA, è importante tenere a mente che il primo passo è sempre rappresentato dal contatto con un’agenzia e il corso di formazione che sarà sempre indispensabile.

Benefit dell’animatore turistico

L’animatore turistico alla prima esperienza ha uno stipendio medio di 500 euro al mese. Dopo alcuni anni di attività però, lo stipendio aumenta. Leggi qui, per farti un’idea precisa dei guadagni di un animatore in Italia e all’estero.

A tutto questo però vanno aggiunti alcuni vantaggi quali il vitto e l’alloggio e la possibilità di ottenere la disoccupazione a fine prestazione. Questo ovviamente rappresenta un grandissimo vantaggio per i giovani che si avvicinano a questo mondo ed a questa mansione con carattere stagionale.

In linea generale, la normativa riguardo la disoccupazione prevede una retribuzione pari alla metà delle settimane contributive nell’ultimo anno, chiaramente precedenti la richiesta, ed i giorni lavorativi devono essere minimo 30.
Quindi, se un animatore dovesse lavorare per sei mesi, gli saranno riconosciuti tre mesi di disoccupazione. Ovviamente, non dovrà nemmeno avere recepito altre disoccupazioni per altre mansioni nel corso dello stesso anno.

Consigliamo sempre però di chiedere conferma all’agenzia di riferimento per essere sicuri della tipologia di contratto applicata e dei giorni effettivi di lavoro. In caso di dubbio, ti consigliamo anche di rivolgerti a un commercialista che possa aiutarti al meglio.

All’estero la normativa e gli stipendi sono leggermente diversi. Alla prima esperienza, lo stipendio di un giovane si aggira già intorno ai 1000 euro, con sempre vitto e alloggio garantiti, disoccupazione e altre tipologie di benefit.